giovedì 9 luglio 2015

In difesa degli squali e...della ricerca

Cari lettori,
Vi propongo, oggi, un tema del tutto atipico e mai affrontato in questo blog: la salvaguardia degli animali. E' davvero qualcosa fine a sé stessa , legata a quegli animalisti brontoloni che sembrano mettere gli uomini in secondo piano? Forse c'è qualche mito da sfatare a riguardo.
Oggi vi porto l'esempio di un caso peculiare che riguarda animali di cui ,fin da piccolo, sono innamorato: gli squali. Questi predatori, spesso al vertice della catena alimentare, vengono  dipinti come spietati killer marini che, alle volte, mettono al centro del loro menù l'uomo. Ecco il primo mito da sfatare. L'uomo non è una preda naturale dello squalo. Questi pesci ci attaccano il più delle volte perché ci scambiano per prede naturali (i surfisti sulle tavole confusi per leoni marini, ad esempio) o perché si sentono fortemente minacciati nel loro territorio. Ad ogni modo, quante sono le vittime (morti) degli squali ogni anno? Udite, Udite...circa 0,3!! Praticamente è più probabile essere colpiti mortalmente da un fulmine che da un pescecane.
Adesso vi spiego perché, oggi, mi va di darvi queste informazioni. Sulla base di questo terribile ritratto fatto degli squali si è, negli anni, sviluppata una caccia al mostro (anzi, ai mostri) senza precedenti, ponendo questi magnifici pesci a rischio di estinzione. Primo fra tutti il magnifico squalo martello maggiore, spesso cacciato per la sua carne e per gli oli prodotti dal suo fegato, risulta essere fra le specie sottoposte a maggior rischio. E ancora, Il grande squalo bianco, cacciato per il valore commerciale delle sue fauci e tanti altri, sono nella categoria dei "vulnerabili all'estinzione". Ma perché gli squali sono importanti? Perché mantengono e stabilizzano gli ecosistemi e ciò può essere fondamentale ai fini della ricerca. Esempio principe: L'isola di Pasqua. L'ecosistema marino di quest'isola era unico al mondo ed erano presenti specie del tutto introvabili in altre parti del globo. La pesca senza pietà degli isolani nei confronti degli squali ha fatto migrare altrove le varie colonie modificando e rovinando in modo irreparabile una fauna rarissima che ruotava attorno proprio agli squali. Sono molti gli animali che vivono grazie ai pescecani a partire dalle remore per arrivare ai pesci pilota. La ricerca ovviamente ne esce gravemente danneggiata da questi squilibri causati dall'uomo ed è questo il motivo principale che mi spinge a segnalarvi questo problema, non un animalismo fine a sé stesso. Speriamo possa davvero cambiare qualcosa al fine di una nuova armonia fra noi e questi magnifici animali.

                                                                                                          Arturo Francesco Fossa

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