mercoledì 27 maggio 2015

P2 e attualità: quante cose in comune!

Cari lettori,
incuriosito da un intervento di Marco Travaglio per la rivista Micro Mega mi sono documentato sulle effettive congruenze fra il "Piano di rinascita democratica" (disegno politico della loggia P2) e la attuale situazione politica del nostro paese. Voglio qui riportare qualche punto saliente del piano di Gelli facendo dei raffronti fulminei con l'attualità.
1) Più potere al premier e al governo. Beh, qui ci siamo alla grande. Oggi si assiste ad uno svuotamento del potere parlamentare con un governo che prende la maggior parte delle iniziative legislative, compiendo quasi un abuso. Questa situazione va avanti da anni oramai ma il massimo ,secondo me, si è raggiunto quest'anno con l'effettiva nomina del presidente della repubblica da parte di un Premier. Oppure possiamo ricordare la questione di fiducia posta dal governo sulla legge elettorale, roba da ventennio fascista. E potrei andare avanti.
2) Controllo degli organi di stampa da parte della politica. Qui viene quasi da ridere. Oramai non c'è più bisogno di comprare i giornalisti... sono loro che pagherebbero per vendersi! E che dire delle televisioni? veniamo da un ventennio in cui un Premier è riuscito ad imporre il suo dominio mediatico sia attraverso le sue televisioni private sia attraverso l'effettiva influenza sulla tv di stato. ( si ricordi il famoso editto Bulgaro dopo il quale furono licenziati dalla rai gli unici 3 oppositori mediatici di Berlusconi).
3) Rottura dell'unione dei sindacati e riduzione del loro ruolo a semplici interlocutori. Viene da dire:"perché, oggi esistono i sindacati?"
4) Abolire l'automatismo "Titolo di studio-Lavoro". Secondo me qui non c'è bisogno di commentare. I milioni di laureati disperati parlano da soli. E con loro parlano jobs act e abolizione dell'articolo 18.
5) Responsabilità civile dei magistrati. Da destra a sinistra, chi non è favorevole?
6) Progetto Bicamerale per le riforme costituzionali. Ne abbiamo avute ben 3, di cui l'ultima ha visto la partecipazione dei migliori piduisti. e ancora negli ultimi anni dobbiamo sorbire continui attacchi ai principi più importanti della nostra costituzione, spesso i primi ad essere messi in discussione.
Ahimè, non ho le conoscenze per procedere nel mio elenco ma mi sembra di aver toccato 6 punti fondamentali. In ogni caso vi invito a ricercare il testo del Piano di rinascita democratica e a farvi quattro risate amare. Un vero attentato alla democrazia diventato prassi.

                                                                                                       Francesco Fossa

venerdì 22 maggio 2015

La cultura offgrid: addio alle bollette

Voglio parlarvi oggi di un vero fenomeno mondiale, di futuro e, quindi, di qualcosa di cui l'Italia si accorge con colpevole ritardo. Cosa è Offgrid? Questo termine indica il completo distaccamento di strutture residenziali (e non) dalle reti di fornitura di energia (elettricità, gas ecc) ,possibile grazie all'assoluta autosufficienza delle suddette strutture. Come è possibile tutto ciò? Grazie alle moderne tecnologie del fotovoltaico, dell'idrogeno, dell'eolico ecc è possibile trasformare case, scuole, ospedali ecc in veri produttori di energia pulita. Prendiamo un esempio a noi vicino. La prima abitazione completamente offgrid in Italia è stata costruita nelle Marche. Essa è in grado di convertire l'energia solare in energia elettrica in modo talmente efficiente da ottenere un grosso surplus di produzione. L'avanzo è gestito da un deposito interno che può, a sua volta, smistarlo a un convertitore elettricità-idrogeno collegato all'impianto di riscaldamento dell'ambiente e ad una colonnina per rifornire la propria auto ibrida (se la si possiede).
Vi sembra fantascienza? Beh forse qui da noi ancora lo è. Girovagando un po' per il mondo, però, ci accorgeremmo che, in altre situazioni, l'offgrid è una solida realtà. E' il caso di alcune città tedesche della Baviera, di alcune aree della California e di grossi quartieri di Stoccolma, solo per citare qualche esempio. E se ci fosse carenza di fonti primarie? niente paura. Le comunità offgrid dispongono di software all'avanguardia dove ogni cittadino è in grado di vendere parte della sua energia a un altro così che si possa creare una situazione di "capitalismo democratizzato" dell'energia. Non sono io ad aver inventato questo termine ma il grandissimo matematico ed economista Jeremy Rifkin, guru assoluto della Green Economy. Oramai le sue teorie e le sue soluzioni stanno trovando sempre più riscontro in un mondo che sta ,pian piano, prendendo consapevolezza che il rispetto dell'ambiente non è solo etica corretta ma anche convenienza.

                                                                                                       Francesco Fossa

lunedì 18 maggio 2015

Arriva al senato la legge sull'ecoreato

Cari lettori,
Dopo una lunghissima attesa è finalmente arrivata alle camere una proposta di introduzione nel codice penale dell'ecoreato. A firmarla sono stati i parlamentari del movimento 5 stelle che, stavolta, sono davvero vicini ad infliggere un colpo gravissimo a tutto il sistema criminale che da anni si cela sotto i reati ambientali. Non voglio entrare nei dettagli della legge poiché non credo di averne le competenze ma ci tengo a riassumere i punti salienti del progetto. Per "Ecoreato" si intende qualunque danno arrecato alla flora e alla fauna sia terrestre che marina e si va dai reati più lievi ,che prevedono una sanzione civile proporzionata, ai disastri ambientali la cui pena può arrivare fino ai venti anni di reclusione con multe che superano il milione di euro.
L'articolo che sicuramente sta facendo più discutere resta comunque quello sulla possibile riduzione della pena fino ai due terzi se si fa in modo che il reato non si protragga nel tempo (se ci si pente, detto in modo spicciolo), insomma uno sconto troppo generoso secondo alcuni. C'è soddisfazione in casa M5S per questo ddl (che deve comunque essere ancora visionato dalle camere, ricordiamolo) che, secondo Beppe Grillo, costituirebbe una svolta storica per il paese. Al netto delle polemiche sui vari tratti della legge penso che ,con un simile deterrente approvato al momento giusto, si sarebbero potuti evitare disastri come la "terra dei fuochi" o il caso Ilva i cui effetti sono vivissimi oggigiorno. Non resta che augurarsi che l'Iter del disegno non sia eterno come spesso accade per le leggi di iniziativa parlamentare e che finalmente si possa stroncare un business fortissimo della criminalità organizzata che ,oramai, sta facendo più vittime che denaro.

                                                                                                                   Francesco Fossa

sabato 16 maggio 2015

Golden Gate Jumpers

Dopo qualche giorno di assenza ritorno a scrivere per il blog cercando di trovare qualcosa di diverso dalla oramai noiosissima politica, o meglio, cercando degli aspetti diversi. Oggi voglio lanciare una riflessione di tipo sociale su quanto sia davvero sostenibile per l'essere umano l'evoluzione della società. Mi sono documentato in questi giorni, essendo uno studente di sociologia,  su una faccenda che mi ha toccato nel profondo e che ,spesso, viene affrontata nella mia materia: il suicidio. In particolare, trovando alcune statistiche, ho appreso che gli USA sono uno dei paesi con più alta percentuale di suicidi (più o meno ne avviene uno ogni 17 minuti). In particolare mi sono soffermato sulla tristissima fama che ha il Golden Gate Bridge di San Francisco, ovvero quella di essere il luogo maggiormente frequentato dai suicidi su scala mondiale. Stando ad una statistica del 2010, sarebbero 1300 le persone che avrebbero compiuto l'atto estremo gettandosi dal ponte a partire dal 1937, anno della sua inaugurazione.Un numero impressionante.Ancora più sconcertante è la quantità di gente che si apposta sotto il ponte per filmare i salti nel vuoto. Addirittura è stato realizzato un documentario a riguardo dopo un anno di appostamenti di una troupe cinematografica professionale. Ok, in America tutto è spettacolo, ma così sembra troppo.Ad ogni modo, la riflessione che volevo lanciare è la seguente: Perché in una società ritenuta unico vero modello  per tutto l'occidente si uccide così tanta gente? Siamo sicuri che la crescita sproporzionata dell'economia, dei ritmi lavorativi e dei ritmi quotidiani in generale siano il modo giusto per raggiungere una buona inclusione sociale? O, forse, abbiamo sbagliato i calcoli? Forse il modello di crescita USA è agli antipodi con la felicità del singolo, forse c'è bisogno di una soddisfazione che vada oltre il materialismo imperante propostoci dal nuovo continente, forse c'è qualcosa che non va.Io credo che questa faccenda triste, come tante altre, debba farci riflettere un po' di più sul mito americano, a volte preso troppo superficialmente come aspirazione soprattutto dai più giovani.

                                                                                               Francesco Fossa

lunedì 11 maggio 2015

Immigrazione: A cosa serve abbattere i barconi?

Cari amici,
Oggi si è riunito il consiglio di sicurezza dell'ONU e fra i temi trattati ha avuto grande rilievo quello dei viaggi dei profughi nel Mediterraneo. La soluzione proposta dall'UE tramite l'alto rappresentante Mogherini e dall'Italia, specialmente attraverso le parole del ministro dell'interno Alfano, sarebbe quella di distruggere i barconi (prima della partenza chiaramente, ci mancherebbe altro). E' su questa curiosa decisione che vorrei discutere oggi. E' davvero attuabile una cosa del genere senza dover intraprendere una vera e propria azione di guerra, come dichiarato più volte dall'Europa? Beh, se così fosse bisognerebbe ottenere la partnership delle autorità libiche, altrimenti vorrebbe dire invasione ingiustificata. C'è però un piccolo problema. In un paese dove da anni imperversa una terribile guerra civile e dove si vivono spaccature politiche continue fra fazioni della popolazione e dell'esercito, quale sarebbe l'autorità a cui rivolgersi? Secondo problema: Come possono essere individuati i barconi effettivamente appartenenti ai trafficanti? Non so se si tratti di ignoranza, ma bisognerebbe ricordare ai signori dell'Unione che i barconi appartengono tutti a prestanome, ovviamente. Intendono distruggere tutte le barche libiche, forse? Non si sa. Quel che è certo è che tante persone stanno cercando di fuggire da una guerra terribile e che bisogna salvar loro la vita, è un loro pieno diritto. Sarebbe auspicabile, invece di queste soluzioni fantasiose, una divisione dei migranti per ogni paese europeo in modo da garantire un futuro ai tanti profughi e di non creare situazioni "ghetto" come spesso succede in Italia.
Dopo tutto, che merito abbiamo noi per essere nati in un paese ricco? Nessuno. E che colpa hanno gli immigrati per vivere in guerra? Nessuna. A mio parere il mondo è di tutti e ogni uomo dovrebbe esser libero di ricercare la propria felicità in qualunque angolo del pianeta. E' vergognoso che ci sia gente che esulti ogni qual volta un barcone affonda nel Mediterraneo. Lo trovo da barbari e da...non so veramente come definire certa gente.
 Fino ad ora,relativamente a questo argomento, mi ritengo orgoglioso di essere italiano. L'Italia è stato un grande paese che ha salvato tante vite umane. Ma con l'evolversi di questa proposta "affonda barconi" non so se potrò continuare a pensarla così.

                                                                                                        Francesco Fossa

domenica 10 maggio 2015

Le discutibili prese di posizione di Umberto Veronesi

Cari lettori,
All'indomani della marcia per il reddito di cittadinanza compiuta dal movimento 5 stelle (forza politica che ho sempre sostenuto apertamente), voglio esprimermi chiaramente sulle chiacchieratissime dichiarazioni di Beppe Grillo in campo medico. Non sono un fanatico e ragiono con la mia testa. Ergo quando c'è qualcosa da criticare nella mia parte politica lo faccio senza problemi qui e direttamente sul Blog di Grillo. Le affermazioni riguardo la mammografia sono state senza dubbio avventate e mi sento di prendere assolutamente le distanze da quanto detto (anche se mi è arrivata voce che Beppe ieri sera abbia abbassato il tiro, scusandosi). La prevenzione rimane l'unico modo efficace per abbassare il tasso di mortalità per i tumori al seno e su questo non mi permetto di aprire bocca portando il dovuto rispetto verso tutte quelle donne che hanno sofferto e che soffrono per un dramma del genere. Quello che però condivido di quanto detto dal "leader" è l'invito a non fidarsi di una persona come Umberto Veronesi, il famoso oncologo. Qui voglio riportare qualche sua discutibile presa di posizione pubblica che lo ha fatto cadere in completa contraddizione con l'etica del suo mestiere. Innanzitutto, una delle questioni che mi è più vicina in quanto lucano e meridionale in generale: Gli inceneritori. Ebbene il Dottor Veronesi si è più volte dichiarato a favore di queste strutture rivendicandone l'assoluta sicurezza per le popolazioni. Io proporrei all'esimio Professore un soggiorno nel melfese, magari nei pressi del "termovalorizzatore Fenice" e gli farei leggere le analisi effettuate su questo mostro ecologico (anche se ne è perfettamente a conoscenza). Metalli pesanti, composti organici volatili e fluoruri sono solo alcuni degli elementi infinitamente dannosi emersi dalle perizie. Di conseguenza l'area interessata presenta un altissimo tasso di tumori che contribuisce a rendere (anche con l'aiuto delle ingenti estrazioni petrolifere in Val d'Agri) la Basilicata la regione più colpita da malattie oncologiche. Come si spiega una tale presa di posizione ? Semplice. Fra i maggiori partner della fondazione Veronesi figurano nomi di grosse aziende che si occupano della costruzione di inceneritori, centrali elettriche ad oli, a carbone e termonucleari come Enel, Acea e Veolia Environnement.
Ho anticipato la seconda questione: presa di posizione favorevole al nucleare. Ancora una volta Veronesi rivendica la sicurezza degli impianti e l'innocuità per l'uomo. Un solo ricordo per rispondere: Fukushima, l'impianto nucleare che era ritenuto fra i più moderni al mondo. E non aggiungo altro. Inoltre, su questo argomento, l'oncologo è stato fortemente criticato dal premio Nobel per la fisica Carlo Rubbia, in completo disaccordo con lui. Penso che questo basti a far prendere con le pinze qualunque cosa dica quest'uomo, ahimè sempre in mezzo a interessi e poteri maggiori lontano dai quali dovrebbero essere tutti i medici che si propongono di perseguire il bene dei pazienti.

                                                                                                           Francesco Fossa

sabato 9 maggio 2015

Talent show: testimoni della crisi del cantautorato

Voglio,oggi, affrontare oggi un argomento che mi sta molto a cuore. Crisi del cantautorato italiano: quanto influiscono i talent? 
L'evidenza parla da sola. Ci troviamo in un periodo storico in cui l'intrattenimento è fondamentale. E' sì fondamentale per un business redditizio di produttori ed editori vari ma è soprattutto importante per motivi sociologici. l'intrattenimento distrae, tranquillizza, è rassicurante per un cittadino medio che ha passato la giornata cercando di portare a casa quel poco di pane che ci è rimasto da prendere. Il talent show rappresenta il connubio perfetto fra l' intrattenimento e l'arte più amata nel bel paese: la musica.
Quella che sto per fare non è una critica a 360° sui talent che pur danno visibilità a ragazzi che sarebbero rimasti nel sottosuolo e che,spesso, si dimostrano dei validissimi cantanti. Quello che mi sento di condannare è il poco spazio lasciato alla creatività del singolo da parte dei vari format. Mi spiego. Ai partecipanti di questi show non viene data la possibilità di esprimersi con musica propria o ,per lo meno, ciò accade molto raramente.
Durante lo svolgersi dello spettacolo vediamo formarsi dei grandissimi interpreti. Esatto, soffermiamoci sulla parola "interprete". Il giovane uscito da un programma del genere avrà appreso, forse, a stare su un palco, a coinvolgere un pubblico, ad applicare alla grande le tecniche canore, ma al momento di dare ad un percorso artistico la propria impronta questi giovani "talenti" sono ,quasi sempre, assenti. Il disco d'esordio viene sempre scritto e musicato da altri e quegli altri sono spesso soggetti alla volontà di produttori e discografici che seguono il trend per fare musica facendo sì che si crei un' OMOLOGAZIONE MUSICALE senza precedenti. Ma dov'è l'artista in tutto ciò? Penso che il vero artista sia quello che sappia imporre la sua firma chiara su qualunque cosa  faccia, che sappia imprimere le sue emozioni, che sappia dare dei messaggi più o meno grandi e che ,fondamentalmente, sappia comunicare. Ci troviamo a vivere un momento in cui i grandi comunicatori artistici rimangono underground e i grandi palchi vengono riempiti da personaggi creati dal business del tutto discutibili dal punto di vista espressivo. I Talent, che forse hanno delle potenzialità, sono complici di tutto questo poiché sono reali DISTORSORI DI TALENTI. Dedicherò uno dei prossimi post alla giovane cantautrice Levante alla cui presentazione discografica sarò presente. A presto.

                                                                                              Francesco Fossa

venerdì 8 maggio 2015

Perchè NO EXPO? Per corruzione

Il titolo di questo post è la citazione di un candido Bruno Vespa ,ingenuo (o forse no) riguardo alle incomprensibili proteste per Expo 2015. Premetto che questo articolo non vuole essere una giustificazione verso gli atti violenti e vandalici di qualche giorno fa (che condanno apertamente) ma solo un modo per ricordare ai miei lettori le valide motivazioni che avrebbero dovuto fermare l'organizzazione di questa esposizione mondiale. E' proprio vero che gli italiani (e Vespa in particolare) hanno scarsa memoria. Bisognerebbe ricordare  che ,In pochi mesi, si sono succeduti ,sotto la sigla Expo, i peggiori scandali di tangenti e appalti, tanto che la stampa (stranamente spietata) titolava "è scoppiata la nuova tangentopoli", "Expo, cronaca di uno scandalo annunciato" ecc. Ve lo ricordate Enrico Maltauro? Vi rinfresco la memoria. Si tratta dell'imprenditore arrestato l'8 maggio  2014 perché in mezzo ad un giro stratosferico di appalti truccati e tangenti. Questo simpatico elemento vinse le gare per gli appalti indispensabili di Expo per un totale di 97 MILIONI E MEZZO DI EURO. Ovviamente le gare erano truccate. Da chi? Ma ovviamente dall'allora direttore generale e responsabile dei contratti Expo Angelo Paris, che domande.
E gli altri personaggi? Vi ricordate di Gianstefano Frigerio? Ecco, in questo caso si tratta di un veterano di Tangentopoli '90. Chiaramente era lì pronto a ricevere mazzette da Maltauro per i suoi servigi da faccendiere dichiarando poi di aver ricevuto solo delle "regalie".Detto per inciso, Maltauro è anche sospettato di subappalto a ditte legate ai clan mafiosi. A completare la squadra dei "tangentisti" si aggiungono Primo Greganti (allora uomo del PD oggi sospeso dal partito) e Luigi Grillo ex PDL. Non sto qui ad entrare nei dettagli dei processi. Basta digitare su Google "scandali expo" e avrete un dossier completo di tutti i fatti. Non so se sussista ancora il dubbio che ci siamo posti in partenza: perchè NO EXPO? Risposta: Expo è un evento nato sulla corruzione imperante che spadroneggia nel nostro paese. Dopo aver saputo degli appalti truccati, delle tangenti, dei faccendieri, della presunta mafia ecc un paese responsabile avrebbe annullato tutta l'organizzazione per dare un segnale forte del tipo "noi non esponiamo la corruzione". E invece no. Come al solito sulle questioni favoritismo e tangenti ci si passa sopra molto volentieri come per dire "ma sì, facciamo finta che non è successo niente così faremo una bella figura davanti al mondo". L'Italia non ha fatto una bella figura con i suoi cittadini che, come di consueto, vengono defraudati dei loro soldi per far mangiare sempre i soliti.

                                                                                                      Francesco Fossa

giovedì 7 maggio 2015

Prodi confessa: sulla Grecia mi hanno fatto tacere

Cari lettori,
navigando sul web oggi mi sono imbattuto in questa notizia sensazionale. Durante una conferenza internazionale ufficiale organizzata dall'istituto universitario europeo, il Prof. Prodi avrebbe dichiarato:" La Grecia ha imbrogliato i conti perché Italia, Francia e Germania glielo hanno lasciato fare Quando io provai a dirlo, che stavano splafonando dal limite del 3%, che a me non piace ma che andava rispettato, mi fecero tacere, dicendo che un'autorità superiore non poteva controllare i bilanci dei singoli Stati". 
Per "limite del 3%" si intende chiaramente la soglia del rapporto Deficit/PIL concessa dall'Unione Europea dalla quale la Grecia si è largamente allontanata negli anni recenti. Ma perché è stato fatto tacere Romano Prodi che , ai tempi della sua presidenza della commissione europea, si era accorto di tutto ciò?
Voglio lasciare a voi le conclusioni. Ma ,non essendo un giornalista (e non ho nessuna presunzione di esserlo) ma un blogger, voglio condividere con voi in modo totalmente esplicito la mia opinione. In Europa, uno stato che annaspa porta profitti agli stati più ricchi. La Grecia , che è oramai sull'orlo del fallimento, è stata costretta, per risanare l'economia, a dar via grandi fette del suo mercato reale e finanziario. Si provi a controllare quante imprese, quante banche, quante compagnie siano realmente elleniche sul territorio greco. Probabilmente nessuna o comunque pochissime. Noterete che in tutti i settori economici del paese vi è la partecipazione di Germania, Francia, Lussemburgo e anche Russia. Così facendo la Grecia si è tagliata le ali da sola, pur essendo costretta farlo.
Vogliamo davvero un'Europa così? Io no. Io vorrei che l'Europa fosse un progetto politico di partecipazione, di democrazia,  di libera circolazione e di solidarietà fra gli stati membri. Penso che anche il Prof. Prodi si aspettasse questo quando si fece promotore del progetto. Non si può permettere che tutto ciò possa essere un modo per gli stati più potenti di fare affari sotto banco a discapito degli stati più deboli. Bisogna tornare a un concetto Politico-sociale di Europa e toglierla di mano ai finanzieri e ai banchieri che impongono ritmi improponibili ai paesi meno sviluppati. Bisogna rendere liberi gli Stati di emettere una moneta PROPORZIONATA ALL'ANDAMENTO DELLA PROPRIA ECONOMIA affinché si possa creare una concorrenza equilibrata sui mercati. Tornando alla notizia di Prodi ovviamente non ha avuto risalto sulla stampa Italiana. Da quanto ho visto solo "Il Giornale" ha pubblicato qualcosa a riguardo. A Presto.

                                                                                              Francesco Fossa


                                                                                          

martedì 5 maggio 2015

Moria di api rischia di compromettere l'agroalimentare italiano

Che l'industria chimica capitanata da grandi multinazionali facesse grandi affari fra le colture italiane lo si sapeva da un pezzo, o forse no. Quello che non si conosceva e che tutt'oggi non si conosce sono gli effetti devastanti sull'ecosistema di circa 175mila tonnellate di sostanze chimiche rilasciate nei campi (stima delle organizzazione degli apicoltori). Il danno oggi più evidente è l'incredibile ondata di morte che colpisce le api nel nostro paese, tanto grande da dimezzare la produzione del miele. Perché preoccuparsi tanto per le api? Perché, secondo i dati della FAO, questi insetti garantiscono l'impollinazioni di 71 delle 100 colture che costituiscono il 90 % dei prodotti alimentari in tutto il mondo. Ma come muoiono le api? Fondamentalmente in 2 modi: il primo sono i parassiti che le attaccano; il secondo,più preoccupante, è la diffusione di insetticidi e diserbanti tossici. Secondo alcune interviste rivolte agli apicoltori la grossa distribuzione non accetterebbe i loro prodotti se non vengono usati i dovuti prodotti chimici per "salvaguardare" l'integrità della merce
. Così inizia una spirale senza fondo in cui i produttori sono costretti a usare prodotti tossici uccidendo le api che, a loro volta, non garantiscono più la corretta impollinazione delle piante e la produzione di miele. Senza contare che le sostanze incriminate sono tossiche anche per l'uomo! Il consiglio è quello di rivolgersi direttamente ai produttori per l'acquisto dell'agroalimentare e di evitare i derivati industriali presenti nei grandi supermercati.

                                                                                                               Francesco Fossa

lunedì 4 maggio 2015

Lettura della sera: American Psycho

Come già accennavo nel primo post di questo blog non mi occuperò solamente di politica e attualità ma anche di argomenti più piacevoli (ma non per forza più leggeri) come la musica, il cinema, la letteratura e l'arte in generale. In questo post voglio raccontarvi ,a modo mio, il romanzo che più mi ha colpito fra quelli che ho letto nell'anno passato. Si tratta di un testo che, in realtà, è diventato ,negli anni, quasi un classico (tanto da ispirare la regista Mary Harron per la creazione di un omonimo film) e che ho avuto sotto mano con colpevole ritardo. Si tratta di American Psycho (1991), opera di punta dello scrittore californiano Bret Easton Ellis. E' la storia ,nell'anno 1989, di Patrick Bateman, giovane yuppie newyorchese, ricco, bello, con un importante posto di lavoro a Wall street e un appartamento da urlo in piena Manhattan. Sotto la maschera del ragazzo della porta accanto si cela però un orribile killer psicopatico che sfoga le frustrazioni create dalla vacuità della vita moderna uccidendo e mutilando in modo brutale giovani donne, colleghi di lavoro, animali, barboni e bambini. Con l'avanzare del romanzo la figura del killer, confinata inizialmente nelle ore notturne, prenderà il sopravvento sull'apparenza da bravo ragazzo costringendo il giovane Patrick a vivere le sue giornate fra istinti omicidi, esecuzioni e sensi di colpa. La genialità di Ellis non è tanto nella trama e nella narrazione avvincente in prima persona ma nel mostrare una società circostante del tutto indifferente agli orribili crimini del personaggio principale. il protagonista sembra addirittura più logorato dalla noncuranza del mondo nei suoi confronti che dai delitti stessi. E su questa richiesta di aiuto interiore che l'autore basa il senso di questa opera rendendola fra le più esplicative del decennio '80. Il tutto diventa ,quindi, una riflessione cosmica su un periodo molto particolare i cui segni sono tangibili tutt'oggi. Le politiche neo-liberiste, lo sviluppo incontrollato della finanza, dell'economia virtuale, la ricerca del trend, dell'imitazione,del successo,dell'edonismo forzato sembrano rendere fasulla la vita reale fatta di gesti quotidiani e,soprattutto, di rapporti sociali. In movimento, indaffarato, circondato da una moltitudine di persone (tutte omologate) ma sempre più solo risulta essere l'uomo della modernità, un uomo che ,distruggendo la sua interiorità, ha portato a fenomeni molto attuali (ed esco dall'analisi del libro) come la speculazione, il business illecito del denaro, la crisi economica, la crisi culturale, la crisi sociale. Pensiamoci un secondo. Qual è la prima causa di una crisi? Una decisione da prendere, un bivio che si presenta all'improvviso. Che decisioni possono mai nascere da uomini che hanno perso il valore del rapporto sociale e della solidarietà? SOLIDARIETÀ'. Forse è questo il messaggio che paradossalmente mi è arrivato da un'opera così cruda. Ad ogni modo è una lettura che consiglio a tutti i non deboli di cuore. E per i più pigri c'è sempre il film diretto da Mary Harron molto fedele all'opera originale. Saluti.

                                                                                                                           Francesco Fossa

Bufera nel PD

Ci tengo, oggi, a segnalarvi 2 retroscena amari della nostra politica a cui, molto probabilmente, i media non riserveranno il giusto spazio. Da anni a questa parte quando si parla di mala-politica si sottinende il soggetto PD, oramai degno concorrente del centro-destra Berlusconiano.  Inizierò dalla news più recente. Andranno a processo 16 ex-consiglieri del PD per la questione "spese pazze" in Emilia Romagna. 2 i nomi grossi: il deputato Matteo Ricchetti e l'euro-parlamentare Damiano Zoffoli. "Bufera giudiziaria nel Partito Democratico dove arrivano le richieste di rinvio a giudizio per l'ex presidente dell'assemblea legislativa e ora deputato renziano Matteo Richetti e altri 15 consiglieri regionali del Pd della scorsa legislatura regionale sul caso delle spese indebite. Sono coinvolti tutti i consiglieri indagati che avevano ricevuto l'avviso di fine indagine, per gli stessi importi, della regione Emilia Romagna. A firmare la richiesta sono stati i pm Morena Plazzi e Antonella Scandellari, titolari dell'inchiesta, e vistata dal procuratore aggiunto Valter Giovannini, coordinatore del gruppo dei pm che si occupa di pubblica amministrazione." (Il Tempo). 
Secondo retroscena: Il deputato Guglielmo Vaccaro lascia il PD, "inaccettabile la candidatura di Vincenzo De Luca alle regionali in Campania." Ebbene come dargli torto. Dietro il pittoresco personaggio dell'ex sindaco di Salerno vi sono infatti già 3 condanne in primo grado di giudizio di cui una a un'anno di reclusione e  interdizione dai pubblici uffici per abuso di ufficio. Fu inoltre condannato a pagare 23.000 euro per la questione "stipendi d'oro" e, più recentemente, è stato dicharato colpevole di diffamazione verso Marco Travaglio. Fanno ancora più paura i procedimenti ancora in corso nei suoi confronti. Fra i reati per i quali De Luca è indagato spiccano truffa aggravata, associazione a delinquere e concussione. 
Ed è così che il grande Partito Democratico ha perso Vaccaro che fu uno dei fondatori di questa discutibile forza politica. Ecco cosa scrive il deputato in una comunicazione ufficiale alla Presidente della Camera Boldrini :"Gentile presidente, pochi minuti fa il partito che ho contributo a fondare ha presentato alla guida della coalizione per le regionali in Campania un candidato recentemente condannato ad un anno, plurinquisito e sospeso per legge dalle funzioni di rappresentanza". "La decisione del Pd di selezionare per la guida della Campania una personalita' cosi' controversa e da qualche ora compromessa con potentati che hanno distrutto la politica nella mia terra - attacca - rappresenta per me una grave delusione e per la politica del Pd nel sud del paese una grave sconfitta. Questa ingiustificabile scelta, che peraltro e' irricevibile sul piano dei principi, mi induce a riflettere sulle ragioni del mio impegno nel Partito Democratico.Come ha recentemente ricordato in aula un autorevole componente del governo Noi siamo le responsabilita' che ci assumiamo e se non ce le assumiamo non meritiamo di esistere". Sento percio' il dovere e la responsabilita' di affermare che tutto cio' avviene senza il mio silenzio complice e senza il mio nome nei ranghi del Pd;  Le chiedo, pertanto, di essere iscritto al gruppo Misto fino alla conclusione della campagna elettorale. Sara' mia cura comunicarle ulteriori determinazioni in merito al mio percorso parlamentare nel corso del prossimo mese di giugno"

                                                                                                          Francesco Fossa

domenica 3 maggio 2015

Inizio

Vorrei dedicare questo primo post del mio blog alla spiegazione delle motivazioni che mi hanno spinto a creare questo spazio multimediale. Mi sono spesso interrogato sulla potenzialità effettiva di questa nuova piattaforma comunicativa. Vi risparmio il travaglio, la conclusione è stata che forse valeva la pena provare a buttare giù qualcosa sulle pagine del web. Sono stato per mesi un collaboratore di quotidiani locali. Senza nessuna pretesa, ho scritto su diverse aree tematiche, specialmente su politica e musica. E' quello di cui vorrei occuparmi in modo particolare su questo blog senza la presunzione di dover essere un opinion leader ma ,soprattutto, senza pormi nessuna restrizione riguardo agli argomenti trattati. La rete è uno spazio libero che va saputo sfruttare e del quale va rivendicata l'assoluta autonomia dal mondo reale. Le potenzialità dello strumento sono enormi e ,a mio avviso, è uno dei pochi contenitori di democrazia a livello telecomunicativo.
Vi dicevo delle mie motivazioni. Eccole qui. Penso che la stampa italiana sia eccessivamente ricca di censura, corruzione, e interessi di terzi. "I soldi non sono tutto ma tutto gira intorno ai soldi". Penso sia la più esatta esemplificazione del comportamento della stampa in Italia, con le dovute eccezioni. Finanziamenti pubblici? Certo. Un paese in cui i cittadini finanziano attraverso i loro tributi le testate giornalistiche più prestigiose (oltre a doverle acquistare in edicola) non mi sembra l'esatto esempio di trasparenza e giustizia sociale. Ma ciò che mi indigna veramente sono i finanziamenti cospiqui da parte di grandi multinazionali  come ENI che ha fatto di un giornale quantomeno discutibile come "Il Foglio" il suo mezzo di propaganda mediatica mentre migliaia di persone in Basilicata (regione da sempre sottoposta alle trivellazioni) si ammalavano delle più disparate forme di tumore e di cancro.
La stampa italiana va un po' così, un po' a modo suo. E' attraverso strumenti come i Blog che bisogna riprendersi il diritto di scrivere ma, soprattutto, di leggere e di confrontarsi, creare interazione, incazzarsi se è necessario. Mi auguro di dare a questo spazio tali connotati.
Un saluto ai miei primi lettori

                                                                                                   Francesco Fossa