martedì 5 maggio 2015

Moria di api rischia di compromettere l'agroalimentare italiano

Che l'industria chimica capitanata da grandi multinazionali facesse grandi affari fra le colture italiane lo si sapeva da un pezzo, o forse no. Quello che non si conosceva e che tutt'oggi non si conosce sono gli effetti devastanti sull'ecosistema di circa 175mila tonnellate di sostanze chimiche rilasciate nei campi (stima delle organizzazione degli apicoltori). Il danno oggi più evidente è l'incredibile ondata di morte che colpisce le api nel nostro paese, tanto grande da dimezzare la produzione del miele. Perché preoccuparsi tanto per le api? Perché, secondo i dati della FAO, questi insetti garantiscono l'impollinazioni di 71 delle 100 colture che costituiscono il 90 % dei prodotti alimentari in tutto il mondo. Ma come muoiono le api? Fondamentalmente in 2 modi: il primo sono i parassiti che le attaccano; il secondo,più preoccupante, è la diffusione di insetticidi e diserbanti tossici. Secondo alcune interviste rivolte agli apicoltori la grossa distribuzione non accetterebbe i loro prodotti se non vengono usati i dovuti prodotti chimici per "salvaguardare" l'integrità della merce
. Così inizia una spirale senza fondo in cui i produttori sono costretti a usare prodotti tossici uccidendo le api che, a loro volta, non garantiscono più la corretta impollinazione delle piante e la produzione di miele. Senza contare che le sostanze incriminate sono tossiche anche per l'uomo! Il consiglio è quello di rivolgersi direttamente ai produttori per l'acquisto dell'agroalimentare e di evitare i derivati industriali presenti nei grandi supermercati.

                                                                                                               Francesco Fossa

1 commento:

  1. Non so chi aveva calcolato che se morissero tutte le api, a noi uomini ci rimarrebbero circa 6 mesi di sopravvivenza...Davvero gravi danni purtroppo.

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