Cerchiamo di ricordare,
19 Luglio 1992. L'apice della mattanza. La morte di un uomo, la morte di uno stato, la morte di una nazione. Ma non solo. Quel giorno è un punto di non ritorno, in un certo senso, una rinascita. Quel 19 Luglio segna forse un nuovo inizio, il vero inizio della seconda repubblica; una repubblica, questa, nata su presupposti mafiosi, nata dalle radici di una trattativa che si è protratta per anni e che continua ancora oggi. Dopo quel giorno la politica italiana conoscerà la più grande infiltrazione criminale che si ricordi.
Il 19 Luglio non è solo un momento emozionale per ricordare la scomparsa di un fiero servitore dello stato pulito e dei valorosi agenti che si occupavano della sua protezione, ma si tramuta nella presa di coscienza di un clima politico trasformato, corrotto, e dissacrato per sempre. Nella memoria di Paolo Borsellino, l'uomo che ,per poco, non sconfisse il sistema malato nascosto dietro i più alti poteri d'Italia, nessuno escluso, voglio appellarmi a chi, come me, crede che questo nostro paese si possa cambiare per amore della verità e del futuro. Nell'esempio di chi ha pagato con il sangue il prezzo del biglietto, non dimentichiamo, mai , il legame viscerale che ci legherà per sempre al nostro paese e combattiamo ogni giorno, a partire dai piccoli gesti della quotidianità, affinché vengano preservati l'onestà e l'amore che la nostra meravigliosa patria merita. Grazie Paolo Borsellino.
Francesco Fossa
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