giovedì 11 giugno 2015

La Gabbia che "ingabbia" nella paura

Voglio proporre oggi ai miei lettori una riflessione sul giornalismo, sulla comunicazione, sulla fomentazione. Tanti termini per dire una sola parola: televisione. In particolare oggi intendo rivolgere (da modesto telespettatore) delle critiche al talk show televisivo "la Gabbia" condotto da Gianluigi Paragone. Faccio una premessa, quello che sto per dire non vuole assolutamente essere un attacco al pluralismo ideologico, visto che mi sto rivolgendo all'unica trasmissione veramente "di destra" presente nel palinsesto televisivo, ma credo che, pur manifestando un certo conservatorismo (legittimo in un paese democratico), debba prevalere sempre l'aspetto giornalistico, ovvero la pura volontà di voler fare una corretta informazione. Mi spiego meglio. Troppe volte ho assistito, durante la trasmissione, a servizi unidirezionali, xenofobi, razzisti, che, ad esempio, prendono come pretesto un fatto criminoso per condannare intere etnie. Sbagliatissimo. Dirò cose forse scontate ma diffondere così la paura fra la gente non è modo di risolvere il problema immigrazione e, tanto meno, di proporre giornalismo.
 Secondo aspetto che non mi piace. Chi c'è in studio con Paragone? Esponenti di primo piano della destra come Salvini (e fin qui tutto ok) corredati sempre più spesso dalla presenza in trasmissione dei vertici di casa Pound, associazione che a più riprese si è identificata nel neofascismo (e per i criminali non esiste pluralismo ideologico che tenga, per quanto mi riguarda). La puntata di ieri mi da modo di criticare il comportamento dello stesso Paragone che ,più volte, ha parteggiato per Salvini alleandosi letteralmente con lui per fronteggiare il contraddittorio blando dell'incolpevole Kalid Chaouki, deputato PD emblema, guarda caso, dei diritti musulmani. In ultima analisi, il pubblico. Per semplice correttezza, è possibile tributare ovazioni a Salvini alla sua semplice presentazione e fischiare,invece, il già citato Chaouki senza che non abbia espresso neanche un concetto? (detto per inciso, chi mi conosce sa che non sono un difensore del Pd, anzi). Non sono nessuno per condannare il lavoro di professionisti più preparati di me ma, lasciatemi dire, che da semplice telespettatore consiglierei a quelli de "La Gabbia" di rivedere la loro linea di conduzione per il bene di un paese ,ahimè, sempre più preda della paura.

                                                                                                      Francesco Fossa

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